Il paziente con sincope alla guida Le Medical Fitness to Driving Guidelines

Valutare l’idoneità alla guida nel paziente con sincope non è sempre facile, soprattutto quando si tratta di pazienti giovani e/o professionisti che guidano per motivi di lavoro. La legislazione al riguardo è molto varia nei diversi paesi europei e spesso mancano indicazioni chiare e dettagliate sulle tempistiche di astensione e di riammissione alla guida.

A questo proposito la legislazione irlandese fornisce al medico un valido aiuto rappresentato dalle Medical Fitness to Driving Guidelines, redatte dalla Road Safety Authority in collaborazione con il National Office for Traffic Medicine, ovvero l’organismo preposto alla valutazione dell’idoneità alla guida in relazione allo stato di salute. Le Driving Guidelines trattano diverse patologie (diabete, cardiopatie, epilessia, apnee ostruttive del sonno, …) e per ciascuna di queste indicano quali pazienti sono considerati idonei alla guida e, in caso contrario, per quanto tempo il paziente deve astenersi dall’uso dei veicoli. In questo contesto, una breve sezione è dedicata al paziente con sincope.

Le Driving Guidelines distinguono due categorie di rischio in base al veicolo utilizzato: il Gruppo 1 (automobili, motoveicoli, trattori) e il Gruppo 2 (camion e autobus). I veicoli compresi nel gruppo 2 sono considerati ad alto rischio, per cui sono maggiori i requisiti necessari per ottenere l’idoneità alla guida. In questo contesto, il taxi è compreso nel gruppo 1 e i taxisti, pur essendo autisti di professione, vengono considerati alla stregua dei privati che utilizzano l’auto.

Nel paziente con sincope l’idoneità alla guida varia in relazione al gruppo di appartenenza, ma soprattutto alle caratteristiche degli episodi, che determinano il profilo di rischio.

Se la storia clinica del paziente è indicativa di sincope riflessa, non è prevista alcuna restrizione dell’attività di guida. Se il paziente riferisce un episodio inspiegato ma con elevata probabilità di origine benigna (ECG ed ecocardiogramma nella norma), la guida è consentita solo nei pazienti appartenenti al Gruppo 1. Per i pazienti del Gruppo 2 la guida è inizialmente vietata e consentita solo dopo tre mesi di follow-up, se in assenza di recidive.

Quando invece l’episodio sincopale è associato ad indicatori di rischio quali anomalie ECG o alterazioni strutturali all’ecocardiogramma, se è avvenuto alla guida o in posizione seduta o distesa, allora la guida di veicoli è vietata per 6 mesi nel Gruppo 1 e per 1 anno nel Gruppo 2. Nel caso in cui venga individuata e trattata la causa dei sintomi, il periodo di restrizione si riduce a 3 mesi in entrambi i gruppi.

Infine, il paziente che riferisce due o più episodi sincopali non preceduti da prodromi deve astenersi dalla guida per 1 anno, indipendentemente dal gruppo di appartenenza e dal veicolo utilizzato.

In caso di impianto di pacemaker, qualunque sia l’indicazione, la guida è consentita dopo 1 settimana nel Gruppo 1 e dopo 4 settimane nel gruppo 2.

In caso di non idoneità alla guida, il paziente ha il diritto di chiedere un secondo parere medico, ma non potrà guidare fino a quando non avrà ottenuto un responso positivo. Nel paziente che si mette alla guida contro il parere medico sono previste sanzioni assicurative e la sospensione della patente.

Le Medical Fitness to Driving Guidelines sono quindi uno strumento utile per il medico che opera in Syncope Unit, in quanto lo indirizzano nella valutazione dell’idoneità alla guida e forniscono chiare indicazioni sulle tempistiche di astensione e di riammissione.

Le Medical Fitness to Driving Guidelines sono consultabili sul sito del National Driving Licence Service (https://www.ndls.ie/medical-reports.html#medical-fitness-guidelines).